Lo stallo politico e in parte istituzionale nel quale si trova a galleggiare l'Italia da settimane è purtroppo il sintomo di un paese incapace di riformarsi. Già con il governo Monti - nato proprio con lo scopo di "fare le riforme" - era emersa con vigore la voglia di non voler cambiare proprio nulla, nonostante l'oggettiva necessità di farlo. D'altronde, l'aria che tira da anni è molto gattopardiana: promettere di cambiare tutto per non cambiare un bel niente. Alla faccia del cambiamento!
Ecco gli uomini che hanno in mano il destino dell'Italia |
Nessuno ha mai votato Berlusconi o il partito di Bersani? Sono dell'idea che i cittadini-elettori sono tanto responsabili quanto i partiti nella cattiva gestione della cosa pubblica. Ieri come oggi!
Capisco che dopo tante delusioni sia difficile ridare fiducia a qualcuno. Ma è altrettanto vero che il rancore non aiuta a nessuno.
Il Movimento 5 Stelle, il Pd e il Pdl hanno in mano le chiavi per riaccendere il motore di questo paese. Il M5S provi a costruire dentro di sè la cultura della responsabilità di governo e delle istituzioni, evitando ipotesi come la formazione di commissioni parlamentari dove non si sa chi è maggioranza e chi è opposizione. Gli altri due partiti, invece, avendo dato nel corso degli anni scarsa prova di buon governo dovrebbero azzerare le proprie classi dirigenti e mettere in campo volti e pensieri nuovi. Che Bersani insista ancora sull'incarico di governo e Berlusconi voglia ancora sedere al tavolo delle trattative è oggettivamente inaccettabile.
AV
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