La locandina del film The Iron Lady |
Eppure, quelle riforme non furono indolore. Proteste, attentati, scontri, feriti e vittime. Anche se in condizioni diverse, l’Italia di oggi ricorda un po’ l’Inghilterra degli anni ’80. Un’economia stagnante, un paese vecchio e fatto di privilegi dai costi insostenibili. Manca il coraggio di crescere ed essere competitivi. Le famose liberalizzazioni con cui tutti si riempiono la bocca da anni, nessuno vuol farle. Non si possono scontentare le categorie che si trincerano dietro il loro status quo mentre il Titanic affonda, altrimenti alle prossime elezioni non ti votano. Per fortuna, abbiamo un governo che non deve farsi rieleggere, l’unico in grado di avere il coraggio sufficiente per mettere in campo quelle dure riforme, che tanto malcontento generarono nel Regno Unito. L’attuale governo è stato chiamato per svecchiare il paese, per salvarlo dal baratro del debito pubblico, per ammodernarlo, e le liberalizzazioni fanno parte di questo processo. Chi oggi si oppone alla loro realizzazione è un nemico della libertà – come ci suggerisce la stessa radice della parola. Libertà di comprare un servizio piuttosto che un altro, libertà di scegliere al prezzo a me più conveniente, libertà di avere tutti le stesse opportunità. E perché no, libertà di poter cambiare lavoro, anche se ciò deve essere il frutto di una libera scelta e non della scadenza di un contratto. Per fare tutto ciò bisogna però avere coraggio. Il coraggio di non ascoltare i lamenti del malato mentre gli si somministra l’amara ma necessaria medicina. È un coraggio necessario. Un coraggio che capì bene Margaret Thatcher e quanti all’epoca la votarono per ben tre volte come leader del loro paese. Alla fine il malato inglese guarì. E questa è storia.
AV
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