L'auto del generale Dalla Chiesa dopo l'attentato |
Se a suo tempo Dalla Chiesa avesse ricevuto il supporto dello Stato. Se gli uomini che hanno combattuto questo cancro che da anni divora la mia terra avessero avuto dalla loro parte anche lo Stato. Se le istituzioni che a parole dicevano di voler sconfiggere la mafia avessero davvero supportato con i fatti quelle parole. Se la classe dirigente siciliana non fosse stata talmente debole da cedere alle lusinghe della piovra, diventando collusa. Se la morte dei miei eroi fosse davvero servita a vincere la guerra. Se quella guerra fosse stata davvero dichiarata dallo Stato e non solo da un gruppo sparuto di uomini, veri e propri servitori di questa terra. Se quella guerra fosse davvero stata vinta. Se anni ed anni di soprusi, miseria e paura fossero davvero stati troppi. Se qualcuno avesse avuto a cuore il bene di questa terra di Sicilia. Se molti miei conterranei non avessero voltato le spalle al loro popolo in nome del potere, del denaro e dell’avidità. Se la ragion di stato fosse stata boicottata in nome della ragione del popolo. Se quelle mani insanguinate non fossero state manovrate da menti lucide e ciniche. Se la politica non si fosse così putidamente collusa. Se almeno la voce della gente e della sofferenza fosse stata ascoltata. Se questa non si fosse piegata al loro volere. Se l’intero popolo siciliano non avesse avuto paura. Se le pallottole e i fiumi di sangue per le strade della Trinacria non avessero fermato tutti noi. Se lo stato avesse chiesto scusa. Se molta più gente si fosse indignata. Se tutto questo fosse avvenuto oggi commemoreremmo con meno ipocrisia Carlo Alberto Dalla Chiesa, sua moglie, Emanuela Setti Carraro, e l’agente di scorta, Domenico Russo, barbaramente uccisi alle ore 21.15 del 3 settembre del 1982, in via Isidoro Carini, a Palermo. Li ricorderemmo come davvero meriterebbero. Con rispetto.
« [...] ci sono cose che non si fanno per coraggio. Si fanno per potere continuare a guardare serenamente negli occhi i propri figli e i figli dei propri figli. C’è troppa gente onesta, tanta gente qualunque, che ha fiducia in me. Non posso deluderla. »
Mangano è il vostro eroe. Dalla Chiesa il nostro.
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