Rifiuti di una terra appestata.
Rifiuti di morte. Di cancro. Di tumore.
Rifiuti di un ambiente deturpato e che per decenni si vedrà il suolo devastato.
Rifiuti che uccidono. Tranciano e spezzano vite come falci.
Recidono le radici e spingono a scappare. Emigrare. Fuggire.
Rifiuti umani in auto blu che ti privano di ogni identità.
Pena infernale da girone dantesco.
Una condanna immeritata per chi non ha colpe!
Giovani con il pezzo di carta e con le pezze al culo.
Giovani e fresche menti che vorrebbero nutrire la martoriata terra di linfa nuova.
E invece lei fuma.
Fumo di pistole. Fumo di cassonetti. Fumi di discariche. Fumi di contrabbando.
Fiumi e fiumi di sporcizia. Monnezza umana in giacca e cravatta.
Rifiuti tossici e pericolosi come quelli che producono.
Colletti bianchi pericolosi come discariche abusive.
Politici abusivi, indegni, fetenti, strunz!
Politica che fa il paio con camorra, mafia e ‘ndrangheta.
Altra monnezza. Montagne di monnezza umana. Rifiuti incivili della società.
Un giovane piange dentro di sè.
Una madre piange sul suo volto.
I bambini si ammalano ma non lo sanno.
Ed anche la vecchiaia trascorre tristemente. Ultimo regalo delle monnezze umane.
Camorra e monnezza. Politica e monnezza. Si assomigliano tutte e tre. Sono la stessa cosa.
Si fidavano di loro. Di lui, grande prestigiatore di antigua stirpe.
Ma il tempo è morto. O voi o noi.
Brucia il tricolore nella borbonica e periferica Napoli. Ostello di reietti e crogiuolo di malaffare.
Ma gente affamata di monnezza non ce ne sta più, e forse Napoli si sveglia …
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