Le si invocano con forza.
Con calcolo. Ed anche con molta fretta. A chiedere elezioni anticipate è
anzitutto la Lega che non vuole governi diversi da quello di Silvio il
federalista. Di Pietro chiama i suoi alle armi ma vorrebbe votare con un'altra
legge elettorale. Il triumvirato Fini, Casini e Rutelli – già predetto da mio
padre un anno fa, manco avesse la palla di cristallo – cerca di incantare un PD
piuttosto bisex.
Intanto, i berluscones
capitanati da Feltri affilano i coltelli. La politica è in vacanza. Si
presenta abbronzata alle telecamere nell’ennesima estate di crisi economica e
sociale che chiunque si rifiuta di leggere e interpretare. Cattivo segnale.
Intanto, si parla di nuove
elezioni. Ma che sarà mai! Solo l’ennesimo governo che se ne va. L'ennesima
'vacatio guberni' di un paese in odor di decadenza. Chi chiede elezioni
anticipate non sa o fa finta di non sapere. Un nuovo voto, infatti,
comporterebbe lo stop del paese per altri sei mesi. Se ne deduce che chi le
chiede non lo fa certo per il bene dell’Italia. Attenzione però. Ciò non vuol
dire che chi non le chiede e invoca governi di transizione lo faccia per il
bene del paese! Anche lì, tra chi parla di aree di responsabilità e stronzate
varie, le parole d'ordine sono speculare e incassare vittorie personali. E
allora? Dove sta la verità? Chi può dirlo!
Sono convinto che di fronte
ad una brutta premessa non possono che esservi brutte conseguenze. È però
fastidioso sentirsi ripetere ogni giorno, a disco incantato, che bisogna
tornare subito alle urne. E non tanto per la ripetitività dell’argomento,
quanto per un fatto di prerogative costituzionalmente sancite. Come si fa ad
arrogarsi il diritto di dire “bisogna tornare a votare” – mi riferisco all’uomo
dal dito medio, che arriva a dire “abbiamo i voti del nord” quasi fosse
diventato il suo padrone – quando la Costituzione prevede che il potere di
sciogliere le Camere spetta al Presidente della Repubblica (art. 88)?
Tuttavia, quest’ultimo pare sia già andato in pensione. E non mi
riferisco ad un alberghetto, ma al fatto che pare abbia mandato in pensione il
suo ruolo istituzionale. Durante il marasma degli ultimi giorni, Napolitano è
andato a Stromboli. In vacanza, dicono gli esperti. Secondo me, per abituarsi
all’illusoria quiete offerta dai vulcani, visto che proprio adesso, caro
Giorgio, sei seduto su di un cratere in procinto di esplodere.
AV
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