sabato 19 novembre 2011

Super Mario Monti

Il governo Monti durante il giuramento al Quirinale
Già battezzato sia alla Camera che al Senato, il nuovo governo è da oggi al lavoro. Quello che adesso i cittadini italiani si chiedono però è se veramente il professor Mario Monti riuscirà a governare questo paese e ad attuare le riforme necessarie ad evitare il default dell'Italia. Una domanda importante, ma la cui risposta non può che venire dal Parlamento. Sì, perchè nonostante la testa del nostro corpo istituzionale stia regalando un'ottima performance (Presidenza della Repubblica e Presidenza del Consiglio, Monti e Napolitano per intenderci), l'approvazione delle leggi è ancora affidata al Parlamento. Lo stesso Parlamento che votò a maggioranza la tesi per cui Ruby Rubacuori era la nipote di Mubarak. Lo stesso Parlamento ridotto sempre più spesso ad una latrina di urla e insulti. Proprio quel Parlamento che dovrebbe votare abolizione dei cosiddetti privilegi della casta, il taglio delle provincie, una buona legge sul conflitto di interessi, una tassa sui grossi patrimoni, la liberalizzazione di servizi e professioni, l'eliminazione di corporazioni, insomma tutto quello che servirebbe ad ammodernare l'Italia. Ce la farà proprio QUESTO Parlamento? Domanda troppo ardua. Allo stato attuale, c'è un problema di classe dirigente e politica enorme, e l'avvento di Super Mario non lo risolverà di certo. Si può andare avanti a colpi di decreti legge, decreti ministeriali o decreti legislativi? Difficile dirlo, senza una maggioranza convinta su cosa votare. Inoltre sarebbe come spogliare il Parlamento e metterlo là a fare la bella statuina. E allora? Cosa c'è di nuovo sotto il sole? Nulla o quasi. L'unica vera novità su cui possiamo contare, dati alla mano, è che non abbiamo più un governo di nani e ballerine contornato dal folklore eccentrico di fantomatici padani. Abbiamo finalmente un governo serio e degno di questo paese. Si soprendono tutti a vedere i neoministri zelanti e silenziosi, inadatti a fare smorfie o proclami da piazza. Non eravamo abituati da troppo tempo a personalità del genere. Ci sentiamo un pò come su Marte? Siamo davvero degni di un governo così? Stiamo sognando? No signori è la realtà. Nei paesi seri, i governi sono proprio così!   

AV

domenica 13 novembre 2011

E se Berlusconi stesse preparando la sua Salò?


Impazzano i cori da stadio, insieme ai trenini e ai gestacci. Le dimissioni di Berlusconi hanno creato un'atmosfera surreale ieri davanti ai palazzi del potere a Roma, un'aria da finale dei mondiali o da capodanno. Una vera e propria festa. Molti nel centrodestra si sono scandalizzati (men che per i loro diti medi e fora di ball), ma c'era da aspettarcelo. Dopo 17 anni di vita politica contrassegnata da scandali, la "probabile" uscita di scena di Berlusconi dall'adone politico non poteva che essere salutata in quel modo dalla piazza. Un errore? Forse. Un'anomalia? Senz'altro. E la storia della nostra penisola è piena di anomalie e contraddizioni che si ripetono ciclicamente. L'Italia liberata dal fascismo dalle truppe alleate trova a malapena con la resistenza la forza necessaria per cacciare il mostro che ha creato e sopportato per un ventennio. Ci vorranno i vari De Nicola e De Gasperi per ricostruire - con l'appoggio degli americani - un paese disastrato dalle macerie della guerra. E oggi? Le macerie del berlusconismo per fortuna non sono materiali ma non per questo meno pesanti. Si tratta di macerie culturali e soprattutto economiche. Macerie dalle quali sarà impossibile disseppellersi con facilità. Non c'è neppure riuscita l'opposizione a toglierlo di mezzo, colpevole in tutti questi anni di aver permesso a Berlusconi di esistere, vincere e governare questo paese. Ci sono voluti i carri armati delle agenzie di rating e le baionette della BCE per consentire lo sgombero di Silvio Berlusconi da Palazzo Chigi. Oggi, pare che toccherà all'illustre professor Monti ricostruire il paese così come fecero i grandi padri della nostra Repubblica all'indomani del secondo conflitto mondiale. E tuttavia vien da chiedersi: ma sarà davvero così o il professore bocconiano è soltanto il Badoglio di turno e Berlusconi sta preparando la sua Repubblica di Salò sperando in un ritorno al potere? E' un interrogativo a cui nessuno credo sappia dare risposta. Tra persone serie ci si aspetterrebbe la definitiva uscita di scena di Berlusconi, eppure sappiamo di avere di fronte un cabarettista circondato da una corte dei miracoli da Bagaglino. Il videomessaggio di poche ore fa ne è la conferma. Dà l'idea di come Berlusconi non si sia arreso ad uscire di scena così facilmente, nè lui nè i suoi. Anche perchè la sua uscita di scena significa la fine di ogni immunità e di ogni possibilità di manovra sui suoi processi. Perchè un uomo che è andato al potere principalmente per non farsi processare dovrebbe mollare così facilmente? Non è più verosimile invece che il Cavaliere stia preparando la sua Salò. Quella Salò che affossò ulteriormente il nostro paese?
A mio avviso, dai segnali raccolti in queste ore, i festeggiamenti di ieri hanno più il sapore di un 25 luglio del '43 che non di un 25 aprile del '45. Spero soltanto di sbagliarmi!

AV